venerdì 4 maggio 2012

Memoria dell' acqua , premi nobel e fisici teorici accreditati

Articolo tratto dal http://www.mainfatti.it/omeopatia/Omeopatia-Montagnier-riscopre-memoria-dell-acqua-Benveniste-ride_037616033.htm

Omeopatia: Montagnier riscopre "memoria dell'acqua". Benveniste ride

Jacques Benveniste aveva ragione. Uno studio firmato da Montagnier (premio nobel per la medicina), Aissa, Del Giudice(fisico, ricercatore dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e dell’International Institute of Biophysics di Neuss (Germania), Lavallee, Tedeschi e Vitiello(Giuseppe Vitiello, Professore di Fisica all'Università di Salerno e ricercatore dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare) pubblicato sul prestigioso "Journal of Physics" dimostra l'esistenza dell'"acqua informata". Si aprono nuove prospettive sui medicinali omeopatici. E Benveniste ride per ultimo.

Chissà quando Wikipedia Italia, alla pagina dedicata a "Jacques Benveniste", si degnerà di modificare questa frase: "Il suo nome venne alla ribalta nel 1988, quando pubblicò su Nature uno studio che sembrava dimostrare l'efficacia dell'omeopatia, rivelatosi invece una truffa" (it.wikipedia.org/wiki/Jacques_Benveniste). Nemmeno nella paginetta dedicata al grande scienziato nell'edizione francese dell'"enciclopedia libera", pur essendo scritta nella patria che "isolò" (ed è un eufemismo) il geniale scienziato (almeno come scopritore del fattore attivante le piastrine - PAF), non si arriva ad essere così "tranchant" e neppure si definisce Benveniste un truffatore, anzi.
Si ricorda giustamente, ad esempio, di quando "Le 27 octobre 2007, lors de la conférence de Lugano, en Suisse, le professeur Luc Montagnier, Prix Nobel de médecine, découvreur du Virus HIV, a publiquement déclaré avoir constaté lors de ses travaux sur le VIH des phénomènes décrits par Jacques Benveniste" (http://is.gd/9A8Vu6). Il che significa una "replicazione degli esperimenti di Benveniste", in termini scientifici, e quindi la conferma delle scoperte dell'ex direttore dell'INSERM (Clamart). Ma ovviamente una dichiarazione non basta, serve una ricerca ed una pubblicazione. E infatti eccola.
Proprio dallo stimatissimo (inattaccabile e caro al "mainstream") Premio Nobel per la Medicina Luc Montagnier (scopritore del virus dell'HIV nel 1983) arriva la notizia che sta creando sicuramente dei forti mal di pancia a chi aveva eliminato Benveniste e le sue teorie (compresa quella della "Activation of human neutrophils by electronically transmitted phorbol–myristate acetate" del 1998 http://is.gd/twXKbw). Come si legge da un comunicato stampa dell'AIOT (Associazione Medica Italiana di Omotossicologia) "Montagnier ha scoperto che alcune sequenze di DNA possono indurre segnali elettromagnetici di bassa frequenza in soluzioni acquose altamente diluite, le quali mantengono poi 'memoria' delle caratteristiche del DNA stesso".
La scoperta è stata pubblicata su una delle riviste scientifiche più prestigiose al mondo, Journal of Physics ed è stata effettuata da due gruppi di lavoro distinti: "il primo francese coordinato dal Prof. Luc Montagnier, Premio Nobel per la Medicina, con i tecnici e biologi Lavallè e Aissa, e il secondo tutto italiano coordinato dal fisico Prof. Emilio Del Giudice, (IIB, International Institute for Biophotonics, Neuss, Germany) con Giuseppe Vitiello (Fisico teorico del Dipartimento di Matematica ed Informatica, Università di Salerno) e Alberto Tedeschi, ricercatore (White HB, Milano)".
La ricerca "DNA waves and water" sul "Journal of Physics" è liberamente scaricabile da iopscience.iop.org (http://is.gd/1Zqf7i). La scoperta (o la riscoperta, per certi versi, se vogliamo) ha una portata storica enorme e rende giustizia non solo all'intuito e alle ricerche di Jacques Benveniste ma anche alla sua penosa vicenda personale, che l'ha visto cadere dalle vette degli onori scientifici francesi fino all'umiliazione del Prix Ig Nobel "ricevuto" nel 1991 e nel 1998.
Non a caso l'AIOT ricorda nel comunicato che "un'ipotesi di ricerca simile venne percorsa due decenni fa dal ricercatore francese Benveniste: la scarsità di evidenze scientifiche a suffragio della sua teoria ne causarono all'epoca l'isolamento dalla comunità scientifica, ma dopo molti anni quelle ipotesi tornano inaspettatamente di attualità" e non può che sottolineare che "è opportuno anche ricordare che la medicina omeopatica e omotossicologica sfrutta da sempre i principi fisici per cui l'acqua può essere 'informata' da sostanze in essa diluite: la ricerca di Montagnier, Del Giudice e Vitello indica la strada per arrivare a una migliore comprensione dei meccanismi di funzionamento del paradigma medico omeopatico ed omotossicologico, e pare creare la base per una futura generazione di rimedi farmaceutici senza effetti collaterali, che basano il proprio meccanismo d'azione sull'acqua 'informata' dal segnale elettromagnetico prodotto da sostanze presenti in essa a bassissime concentrazioni ed 'attivata' tramite peculiari tecnologie chimico-fisiche".
In relazione alla pubblicazione del lavoro "DNA, waves and water", si legge sempre nel comunicati, il Prof. Giuseppe Vitiello ha affermato: "Il dato molto importante da sottolineare è che una rivista ufficiale di fisica come il Journal of Physics ha pubblicato per la prima volta una ricerca che normalmente sarebbe di competenza di un Journal di biologia o medicina. Un passo ulteriore a dimostrazione che la moderna fisica quantistica può dare un contributo fondamentale alle ricerche mediche di frontiera".
Interessante rileggere anche una precedente conferma "indiretta" della "memoria dell'acqua" di Benveniste in uno studio sulle lacrime femminili sul testosterone maschile

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