Articolo tratto dal http://www.mainfatti.it/omeopatia/Omeopatia-Montagnier-riscopre-memoria-dell-acqua-Benveniste-ride_037616033.htm
Omeopatia: Montagnier riscopre "memoria dell'acqua". Benveniste ride
Jacques Benveniste aveva ragione. Uno studio firmato da Montagnier (premio nobel per la medicina), Aissa, Del Giudice(fisico, ricercatore dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e dell’International Institute of Biophysics di Neuss (Germania), Lavallee, Tedeschi e Vitiello(Giuseppe Vitiello, Professore di Fisica all'Università di Salerno e ricercatore dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare) pubblicato sul prestigioso "Journal of Physics" dimostra l'esistenza dell'"acqua informata". Si aprono nuove prospettive sui medicinali omeopatici. E Benveniste ride per ultimo.
Chissà quando Wikipedia Italia, alla pagina
dedicata a "Jacques Benveniste", si degnerà di modificare questa frase:
"Il suo nome venne alla ribalta nel 1988, quando pubblicò su Nature uno
studio che sembrava dimostrare l'efficacia dell'omeopatia, rivelatosi
invece una truffa" (it.wikipedia.org/wiki/Jacques_Benveniste). Nemmeno
nella paginetta dedicata al grande scienziato nell'edizione francese
dell'"enciclopedia libera", pur essendo scritta nella patria che "isolò"
(ed è un eufemismo) il geniale scienziato (almeno come scopritore del
fattore attivante le piastrine - PAF), non si arriva ad essere così
"tranchant" e neppure si definisce Benveniste un truffatore, anzi.
Si ricorda giustamente, ad esempio, di
quando "Le 27 octobre 2007, lors de la conférence de Lugano, en Suisse,
le professeur Luc Montagnier, Prix Nobel de médecine, découvreur du
Virus HIV, a publiquement déclaré avoir constaté lors de ses travaux sur
le VIH des phénomènes décrits par Jacques Benveniste"
(http://is.gd/9A8Vu6). Il che significa una "replicazione degli
esperimenti di Benveniste", in termini scientifici, e quindi la conferma
delle scoperte dell'ex direttore dell'INSERM (Clamart). Ma ovviamente
una dichiarazione non basta, serve una ricerca ed una pubblicazione. E
infatti eccola.
Proprio dallo stimatissimo (inattaccabile e
caro al "mainstream") Premio Nobel per la Medicina Luc Montagnier
(scopritore del virus dell'HIV nel 1983) arriva la notizia che sta
creando sicuramente dei forti mal di pancia a chi aveva eliminato
Benveniste e le sue teorie (compresa quella della "Activation of human
neutrophils by electronically transmitted phorbol–myristate acetate" del
1998 http://is.gd/twXKbw). Come si legge da un comunicato stampa
dell'AIOT (Associazione Medica Italiana di Omotossicologia) "Montagnier
ha scoperto che alcune sequenze di DNA possono indurre segnali
elettromagnetici di bassa frequenza in soluzioni acquose altamente
diluite, le quali mantengono poi 'memoria' delle
caratteristiche del DNA stesso".
La scoperta è stata pubblicata su una delle
riviste scientifiche più prestigiose al mondo, Journal of Physics ed è
stata effettuata da due gruppi di lavoro distinti: "il primo francese
coordinato dal Prof. Luc Montagnier, Premio Nobel per la Medicina, con i
tecnici e biologi Lavallè e Aissa, e il secondo tutto italiano
coordinato dal fisico Prof. Emilio Del Giudice, (IIB, International
Institute for Biophotonics, Neuss, Germany) con Giuseppe Vitiello
(Fisico teorico del Dipartimento di Matematica ed Informatica,
Università di Salerno) e Alberto Tedeschi, ricercatore (White HB,
Milano)".
La ricerca "DNA waves and water" sul
"Journal of Physics" è liberamente scaricabile da iopscience.iop.org
(http://is.gd/1Zqf7i). La scoperta (o la riscoperta, per certi versi, se
vogliamo) ha una portata storica enorme e rende giustizia non solo
all'intuito e alle ricerche di Jacques Benveniste ma anche alla sua
penosa vicenda personale, che l'ha visto cadere dalle vette degli onori
scientifici francesi fino all'umiliazione del Prix Ig Nobel "ricevuto"
nel 1991 e nel 1998.
Non a caso l'AIOT ricorda nel comunicato che
"un'ipotesi di ricerca simile venne percorsa due decenni fa dal
ricercatore francese Benveniste: la scarsità di evidenze scientifiche a
suffragio della sua teoria ne causarono all'epoca l'isolamento dalla
comunità scientifica, ma dopo molti anni quelle ipotesi tornano
inaspettatamente di attualità" e non può che sottolineare che "è
opportuno anche ricordare che la medicina omeopatica e omotossicologica
sfrutta da sempre i principi fisici per cui l'acqua può essere
'informata' da sostanze in essa diluite: la ricerca di Montagnier, Del
Giudice e Vitello indica la strada per arrivare a una migliore
comprensione dei meccanismi di funzionamento del paradigma medico
omeopatico ed omotossicologico, e pare creare la base per una futura
generazione di rimedi farmaceutici senza effetti collaterali, che basano
il proprio meccanismo d'azione sull'acqua 'informata' dal segnale
elettromagnetico prodotto da sostanze presenti in essa a bassissime
concentrazioni ed 'attivata' tramite peculiari tecnologie
chimico-fisiche".
In relazione alla pubblicazione del lavoro
"DNA, waves and water", si legge sempre nel comunicati, il Prof.
Giuseppe Vitiello ha affermato: "Il dato molto importante da
sottolineare è che una rivista ufficiale di fisica come il Journal of
Physics ha pubblicato per la prima volta una ricerca che normalmente
sarebbe di competenza di un Journal di biologia o medicina. Un passo
ulteriore a dimostrazione che la moderna fisica quantistica può dare un
contributo fondamentale alle ricerche mediche di frontiera".
Interessante rileggere anche una precedente
conferma "indiretta" della "memoria dell'acqua" di Benveniste in uno
studio sulle lacrime femminili sul testosterone maschile
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